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ERZSEBET
"Non c'è festa senza crudeltà"
(Nietzsche)
Stefania Benedetti -
Vissuta a cavallo tra la fine del cinquecento e l’inizio del seicento, la Contessa Bathory è considerata la prima se non l’unica donna vampiro ungherese. Malvagia e vanitosa, alla ricerca di un elisir di bellezza, è una donna potente e crudele. Il suo mondo privato e segreto sono le camere di tortura, dove giovani contadine vengono bruciate, frustate, e trafitte a morte. La morte e il sangue sono il suo elisir di lunga vita. La violenza estrema è l’estremo sacrificio per la vita eterna. Un rituale pagano per entrare nell’estasi sacrale del dolore